QUESTA MANOVRA VALE ZERO!
Nella bozza pubblicata della Legge di Bilancio che andrà in approvazione a breve vediamo confermate le linee di indirizzo principali di un governo che fa gli interessi di chiunque, meno di chi sta peggio: vediamo infatti un ritorno ed espansione dei buoni-lavoro (i “voucher”, un’istituzionalizzazione del precariato), decontribuzioni al posto degli investimenti nei centri per l’impiego, flat tax per i lavoratori autonomi al posto della creazione di un sistema di tutele, l’espansione dei Centri Permanenti per il rimpatrio (veri e propri Lager di Stato).
All’istruzione sono dedicati 4 articoli: oltre a creare senza risorse un impianto per l’insegnamento delle scuole e puntare (coerentemente con il PNRR di Draghi) a una riduzione del numero di istituti superiori a scapito della capillarità della scuola, sull’Università troviamo solo un insufficiente aumento di 150 milioni del Fondo Integrativo Statale a partire dal 2024.
Questo è dovuto al fatto che il MUR pensa di coprire le necessità accentuate dalla pandemia con i fondi PNRR, destinando un magro aumento ad anni avanti sulle borse per il Diritto allo Studio.
Le prime stime sugli idonei che arrivano da diversi enti per il diritto allo studio, compreso l’ERSU Messina, ci raccontano una realtà opposta: lo spettro degli studenti idonei non beneficiari esiste.
Serve subito un incremento di 300 milioni sul Fondo Integrativo Statale e la pubblicazione del V Bando per la residenzialità studentesca: senza questi fondi tanti di noi rischiano di vedersi privati della possibilità di proseguire i propri studi.